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PostHeaderIcon APPELLO AL NEO MINISTRO PER L'AMBIENTE ANDREA ORLANDO

Ill.mo Ministro Orlando,

Le scrive il Comitato “Diritto alla Salute” di Lavello (PZ), un gruppo di cittadini lucani che da anni denuncia in ogni possibile sede una questione molto grave: il disastro ambientale in atto nella nostra zona ed il conseguente  pericolo per la salute dei cittadini che qui vivono e lavorano.

Stiamo parlando dell’inceneritore Fenice-EDF di San Nicola di Melfi.

Inceneritore che inquina le falde acquifere ININTERROTTAMENTE DA OLTRE 12 ANNI. Potrà verificare personalmente semplicemente consultando le tabelle dei monitoraggi pubblicate ogni due mesi sul sito dell’ARPA Basilicata (http://www.arpab.it/fenice/elencoTabelle.asp).

Inquinamento che è stato nascosto a noi cittadini dal 2000 e fino al 2009, anno in cui è scoppiato il caso.

Ma ancora più grave è il fatto che nonostante il perdurare dell’inquinamento (prova fra l’altro di una inefficace Messa In Sicurezza in Emergenza), questo inceneritore da circa un anno e mezzo è autorizzato dalla Provincia di Potenza a bruciare il rifiuto “talquale”! Pratica, questa, vietata già dal 1997 (decreto Ronchi) per la pericolosità e per le maggiori emissioni di diossine che essa scatena.

A tutto questo si aggiunge la mancanza di monitoraggi costanti delle emissioni di diossine dai camini e la assoluta mancanza di qualsivoglia indagine epidemiologica o screening sanitario sulle popolazioni della zona. In modo particolare pergli abitanti di Lavello che vivono a circa 5 km di distanza dall’inceneritore.

Oltre a denunce, raccolta firme, audizioni in Commissione Ambiente,di recente è stata presentata dal Movimento 5 stelle una interpellanza parlamentare che si aggiunge ad altre due già presentate nella precedente legislatura dagli On. Zamparutti e Margiotta e delle quali potrà facilemente trovare traccia nel Ministero.

Concludiamo con tutta l’ansia e la preoccupazione possibile, chiedendoLe un IMMEDIADIATO E NON PIU’ PROCRASTINABILE INTERVENTO su una questione talmente tanto chiara, palese, ricca di informazioni e documentazione, la cui mancata soluzione non fa altro che accrescere l’angoscia e la paura di migliaia di cittadini della zona Vulture-Melfese nel nord della Basilicata.

Cittadini già sofferenti per l’incremento delle patologie oncologiche (e non solo) che da anni si registra, di cui è possibile solamente supporre le cause ma dalle quali non hanno alcuna possibilità di potersi difendere.

Grazie e buon lavoro.

Comitato “Diritto alla Salute”

28 aprile 2013

 

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